Il conflitto irrisolto. Israele e Palestinesi

Pietro Polieri
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Editore: Il Pozzo di Giacobbe
Collana: Respiro
Codice EAN: 9788892871427
Anno edizione: 2024
Anno pubblicazione: 2024
Dati: 240 p., rilegato
Disponibile anche in eBook a € 12,99

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Descrizione

L’attuale riacutizzazione del conflitto israelo-palestinese ha scosso la sensibilità degli italiani e del mondo costringendo a schierarsi a favore dell’uno o dell’altro spesso senza conoscerne le origini e le cause. C’è la necessità che i palestinesi definiscano in modo più chiaro quali siano i rapporti che vogliono intrattenere con Hamas, soprattutto dopo il feroce e tribale attacco nei confronti di Israele il 7 ottobre 2023, e che, per l’altro, l’attuale governo Netanyahu cessi di alimentare, di fatto, con le proprie politiche autoritarie e aggressive nei confronti dei palestinesi, l’azione di tale movimento terroristico. Il presente volume si propone di indagare alcuni aspetti connessi all’attuale crisi bellica: la relazione tra la firma nel 2020 degli storici Accordi di Abramo e la ripresa della violenza di Hamas; la potenziale islamizzazione dell’Occidente in corrispondenza del sostegno delle piazze democratiche, europee e non, alla causa palestinese; la necessità di chiarire il modo in cui debba essere inteso Hamas, se come formazione politica legittimamente resistente o come gruppo armato terroristico. Fulcro del testo è l’interpretazione dell’antisionismo, disallineata rispetto alla modalità corrente. Partendo dall’estensione semantica che il concetto di ‘sionista’ avrebbe assunto, secondo lo studioso Abraham B. Yehoshua, dopo il 1948, per cui lo Stato di Israele non appartiene solo ai suoi cittadini, ma all’intero popolo ebraico, l’Autore riflette sulla possibilità di impiego della nozione di ‘anti-sionismo anti-semita’ per designare quel tipo di contemporanea particolare avversione nei confronti di Israele e degli ebrei nella loro totalità, che, passando strumentalmente per la ‘semplice’ e ‘legittima’ critica nei confronti del governo dello Stato ebraico, troppo spesso, ormai, si volge nella delegittimazione e nella richiesta di annientamento di Israele, oggi imprescindibile principio informatore dell’identità ‘normalizzata’ degli ebrei.