Libro candidato da Caterina Bonvicini al Premio Strega 2022
Mescolando la ferocia poetica di Andrea Pazienza, la stralunata energia del cabaret anni Settanta e l'irriverenza del rock demenziale, Alberto Garlini sintetizza un personaggio senza precedenti nella letteratura Italiana, attraverso cui racconta la nostra storia recente con la chiave di lettura inedita e perturbante della comicità.
Sicilia, 1989. In vacanza a Taormina nello svogliato tentativo di salvare la sua relazione con la giovane e forse troppo solare Marta, Alberto, talent scout e agente di spettacolo, vede in tivù Elmo X, il più sovversivo stand-up comedian della storia italiana, ardere in un rogo sulla spiaggia di Riccione. Si tratta di un incidente, come sostiene il suo entourage, o di un tentato suicidio, come sussurrano le malelingue e i tanti detrattori che Elmo si è guadagnato con i suoi caustici monologhi sui vizi del Paese? È un enigma persino per Alberto, che di Elmo è stato amico e manager degli esordi, fino all'inspiegabile licenziamento quando erano all'apice del successo. C'è qualcosa nel gesto tanto clamoroso di Elmo che suona come un grido di aiuto rivolto proprio a lui, e così Alberto decide di infrangere il voto del silenzio che lo teneva separato dall'amico e da un periodo della sua vita tanto vivido quanto doloroso. Alberto torna quindi con i ricordi alla Bologna di sogni e di sangue del '77, alla Radio Meraviglia dai cui microfoni lui ed Elmo gridavano la loro voglia di libertà contro tutti i conformismi, alle rivolte in strada e all'esercito che le ha soffocate, alle estati on the road attraverso un'Italia decisa a darsi in pasto all'edonismo e alla levità degli anni Ottanta. E quando alla fine ritrova Elmo, Alberto risprofonda immediatamente nel suo mondo misterioso e fuggevole, chiedendosi se il vecchio amico sia una fenice pronta a rinascere o un cigno all'ultimo canto – e quale sarà il prezzo da pagare, questa volta, per stargli accanto. Mescolando la ferocia poetica di Andrea Pazienza, la stralunata energia del cabaret anni Settanta e l'irriverenza del rock demenziale, Alberto Garlini sintetizza un personaggio senza precedenti nella letteratura Italiana, attraverso cui racconta la nostra storia recente con la chiave di lettura inedita e perturbante della comicità. Per scoprire che il linguaggio "alto" del re e il linguaggio "basso" del giullare sono due facce di una stessa medaglia, e che quando l'intreccio di potere e contropotere è tanto serrato da portare allo scambio delle parti, le conseguenze possono essere imprevedibili e destabilizzanti: una confusione viscerale che ricorda da vicino la fragilità dell'Italia contemporanea.
Proposto da Caterina Bonvicini al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Quando, questa estate, ho finito di leggere in bozze Il sole senza ombra (Mondadori), ho pensato: "A questo giro, Alberto Garlini ha scritto un capolavoro". Alberto Garlini è uno scrittore maturo, complesso e prolifico, sempre pronto a mettersi in gioco con generi letterari e temi diversi, spesso lontani fra loro. Ma tutti i suoi romanzi hanno una cosa in comune: sono stati scritti per interrogare il lettore, per obbligarlo a riflettere sul lato oscuro del presente. Con Il sole senza ombra, Alberto Garlini si è superato. Come nella Legge dell'odio, altro magnifico libro, il livello di provocazione è inversamente proporzionale alla scrittura, elegante e sorvegliata, densa e curatissima. Le pagine prendono a schiaffi, ma sono schiaffi di stile. Di nuovo sceglie un eroe negativo, stavolta un comico, per chiedersi fino a che punto è lecita la libertà di parola. La storia è ambientata negli anni Settanta e Ottanta ma il libro parla dell'oggi: di quella violenza che si scatena puntualmente sui social, della volgarità del dibattito politico attuale, dei toni troppo alti a cui ci ha abituati la contemporaneità. Con gioia, candido al Premio Strega 2022 questo libro che i