Aspenia (2022). Vol. 98 (eBook)

Aspenia (2022). Vol. 98 (eBook)

AA.VV.
AA.VV.
Prezzo:
€ 8,49
Compra EPUB
Prezzo:
€ 8,49
Compra EPUB

Formato

:
EPUB
Cloud: Scopri di più
Lingua: it
Editore: Il Sole 24 Ore
Codice EAN: 9791254830659
Anno pubblicazione: 2022
Scopri QUI come leggere i tuoi eBook
Disponibile anche nella versione a stampa a € 12,00
Dati:
brossura

Note legali

NOTE LEGALI

a) Garanzia legale, Pagamenti, Consegne, Diritto di recesso
b) Informazioni sul prezzo
Il prezzo barrato corrisponde al prezzo di vendita al pubblico al lordo di IVA e al netto delle spese di spedizione
Il prezzo barrato dei libri italiani corrisponde al prezzo di copertina.
I libri in inglese di Libraccio sono di provenienza americana o inglese.
Libraccio riceve quotidianamente i prodotti dagli USA e dalla Gran Bretagna, pagandone i costi di importazione, spedizione in Italia ecc.
Il prezzo in EURO è fissato da Libraccio e, in alcuni casi, può discostarsi leggermente dal cambio dollaro/euro o sterlina/euro del giorno. Il prezzo che pagherai sarà quello in EURO al momento della conferma dell'ordine.
In ogni caso potrai verificare la convenienza dei nostri prezzi rispetto ad altri siti italiani e, in moltissimi casi, anche rispetto all'acquisto su siti americani o inglesi.
c) Disponibilità
I termini relativi alla disponibilità dei prodotti sono indicati nelle Condizioni generali di vendita.

Disponibilità immediata
L'articolo è immediatamente disponibile presso Libraccio e saremo in grado di procedere con la spedizione entro un giorno lavorativo.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Disponibile in giorni o settimane (ad es. "3-5-10 giorni", "4-5 settimane" )
L'articolo sarà disponibile entro le tempistiche indicate, necessarie per ricevere l'articolo dai nostri fornitori e preparare la spedizione.
Nota: La disponibilità prevista fa riferimento a singole disponibilità.

Prenotazione libri scolastici
Il servizio ti permette di prenotare libri scolastici nuovi che risultano non disponibili al momento dell'acquisto.

Attualmente non disponibile
L'articolo sarà disponibile ma non sappiamo ancora quando. Inserisci la tua mail dalla scheda prodotto attivando il servizio Libraccio “avvisami” e sarai contattato quando sarà ordinabile.

Difficile reperibilità
Abbiamo dei problemi nel reperire il prodotto. Il fornitore non ci dà informazioni sulla sua reperibilità, ma se desideri comunque effettuare l'ordine, cercheremo di averlo nei tempi indicati. Se non sarà possibile, ti avvertiremo via e-mail e l'ordine verrà cancellato.
Chiudi

Descrizione

Consolidare i frutti dell’industrializzazione per passare a una vera economia postindustriale, basata anche e in modo crescente sulla domanda interna .Non sarà facile per Pechino fare il salto nell’epoca di una parziale “de-globalizzazione” dell’economia internazionale. Le strategie economiche di Xi Jinping fanno fatica ad ottenere i risultati sperati. Il pragmatismo che viene spesso attribuito alla leadership cinese non basta a compensare le rigidità di un sistema decisionale e burocratico pensato per privilegiare il controllo verticale del Partito. E la non fallibilità del suo leader. Proprio nel momento in cui la Cina è in grado di esercitare un’influenza senza precedenti, emergono i vincoli e i limiti del suo modello di crescita: siamo alla fine del miracolo cinese per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi decenni? Ne parlano tra gli altri sul numero 98 “Trappola cinese di Aspenia rivista diretta da Marta Dassù – Giada Messetti, Rana Mitter, Cai Xia, Logan Wright, Fu Jun, Filippo Fasulo, Simone Pieranni, Alessia Amighini, Alessandra Colarizi, Matteo Codazzi Andrew J. Nathan, Paola Subacchi, Carlo Jean, Jessica Chen Weiss, Laura Silver, Christine Huang e Laura Clancys. L’iper-personalizzazione di Stato e Partito attorno alla figura di Xi – ancora più evidente con il XX congresso del Partito comunista cinese - rischia paradossalmente di evidenziare proprio le debolezze del nuovo imperatore. Il crescente intervento coercitivo riflette la sfiducia (reciproca) tra autorità e cittadini, cioè la mancanza di legittimità reale. Il dinamismo del modello cinese rischia di fermarsi. Se ciò avviene (e forse è già avvenuto), si disgrega il patto sociale intergenerazionale che ha retto la Repubblica popolare dagli anni delle riforme di Deng Xiaoping: in breve, le condizioni di vita devono continuare a migliorare in modo tangibile affinché il dissenso sociale e le divergenze interne a un paese vastissimo non sfocino nella contestazione politica. Se questa trappola dovesse mai scattare, davvero la leadership comunista si troverebbe di fronte una minaccia esistenziale. Peraltro la Repubblica popolare è diventata sempre più impopolare all’estero, e perfino quando viene apprezzata come partner commerciale, viene ormai criticata e stigmatizzata come regime politico. I riflessi si vedono: a prendere atto di un clima certamente mutato, assai meno “business friendly”, è ad esempio la Camera di Commercio dell’Unione Europea a Pechino, che nel suo “Position Paper 2022-2023” constata un aumento dei rischi per gli investitori e prevede una fase di disinvestimenti. Insomma, la fiducia del business internazionale nei confronti del modello cinese è già in drastico calo. Anche se l’ipotesi avanzata dal segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, sul “friend-shoring” – la cooperazione privilegiata tra alleati – offre spazi di manovra e andrà sfruttata, rimarrà comunque una quota di interdipendenza con un mega-mercato come quello cinese. In chiave sistemica, l’infrastruttura globale su cui ha poggiato l’espansione dei commerci trainata dalla crescita cinese e dai consumi americani è ancora funzionante, ma a ritmi rallentati, con catene del valore più corte e con snodi cruciali che rischiano di bloccarsi. È quindi davvero difficile per tutti – soprattutto per l’Europa – perseguire progetti a medio e lungo termine che richiedono massicci investimenti e regole chiare Non sarà infine la Repubblica popolare cinese - che è alle prese con le proprie difficoltà - a sacrificare gli interessi a lungo termine per salvare le sorti di un “junior partner” come la Russia molto problematico e poco affidabile che, con l’invasione dell’Ucraina, si è infilata in una terribile trappola, psicologica, politica e militare. Il pragmatismo della Cina in questo caso esiste e resiste, unito a un comportamento opportunistico che la porta a sfruttare qualche dividendo potenziale della guerra in Ucraina, ma senza perdere di vista ciò che realmente cont