La versione di Barney

Barney Panofsky è un produttore televisivo di successo. Ebreo canadese, decisamente benestante, passati i sessant'anni prende la sofferta decisione di scrivere un'autobiografia. Barney intende con essa dare una propria versione dei fatti di cui è accusato nel libro intitolato "Il tempo, le febbri", scritto dal suo vecchio amico Terry McIver, con il quale molti anni prima ha condiviso tante esperienze a Parigi. Nel suo libro, McIver sostiene che Barney abbia avuto un ruolo tutt'altro che marginale nella morte del loro comune amico Bernard "Boogie" Moscovitch. Mano a mano che Barney avanza nella stesura delle proprie memorie, tuttavia, i suoi ricordi si fanno più incerti: episodi del suo passato s'intrecciano in modo inestricabile con gli avvenimenti che caratterizzano il suo presente.

Così, l'intero romanzo risulta essere una miscellanea di squarci caotici e confusi di un passato che si intuisce essere stato turbolento ma molto eccitante e vitale: i racconti delle giornate del "vecchio" Barney (malconcio, abbandonato dalla moglie ed alcolista impenitente), si mescolano ai ricordi di una vita che è stata senz'altro ricca di avvenimenti e incontri straordinari.

Il romanzo si struttura in tre parti, ciascuna delle quali fa riferimento a una delle tre mogli avute da Barney: la prima moglie, morta suicida a Parigi, è stata la pittrice Clara Charnofsky. La "Seconda Signora Panofsky" è una ricca ereditiera, che Barney sposa senza crederci troppo, e dalla quale divorzierà molto presto. Il vero, grande amore di Barney è Miriam, la donna dalla quale avrà tre figli (coi quali Barney avrà un rapporto difficile e conflittuale). Le memorie di Barney, quasi un libro nel libro di Richler, verranno pubblicate postume, non senza un corredo di note a piè di pagina che intendono emendare le numerose sviste di cui è stato vittima Barney. Nel romanzo, le note sono state aggiunte dal figlio Michael, che è anche l' autore del poscritto dell'opera.

Proprio nelle ultime pagine verrà finalmente chiarito il mistero sulla morte di Boogie, assieme alla spiegazione dei tanti buchi di memoria che hanno reso la "versione di Barney" simile al suo estensore: inattendibile, forse, ma molto affascinante.

Fonte: Wuz.it