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Georges Bernanos

Diario di un curato di campagna

Riassunto

Diario di un curato di campagna è un romanzo dello scrittore francese Georges Bernanos. Fra le opere di Bernanos è forse la più celebre, e quella nella quale l'autore ha raggiunto il miglior equilibrio fra immediatezza comunicativa e equilibrio formale.

La trama è semplice: un giovane prete viene ordinato parroco della piccola diocesi di Ambricourt. Egli confida al suo diario il peso che gli opprime il cuore: è un curato sensibile, e attento ai dolori del prossimo, ma avverte nella sua comunità una volgarità e un'indifferenza imperanti. Solo nella redazione del suo diario, che poco a poco diviene per lui un rituale dal valore quasi catartico, riesce a pervenire a una più limpida coscienza di sé stesso.

Per il tramite della relazione scrupolosa dei fatti cui assiste e dei pensieri che gli attraversano la mente, siamo testimoni delle virtù e dei vizi del gregge cui è chiamato a presiedere: ci sono il conte e la contessa, castellani di Ambricourt; la loro figlia Chantal; la governante di lei, Mademoiselle Louise, il Curato di Torcy, il dottor Delbende, ateo; c'è Louis Dupréty, ex compagno di seminario; il decano di Blangermont, Olivier de Tréville; Sommerange; la piccola Séraphita Domouchel; Sulpice Mitonnet.

Il momento clou dell'intero romanzo è forse la conversazione del giovane prete con la contessa. ll curato si reca infatti nella di lei casa per parlarle di Chantal che, in un momento di rivolta, lo ha messo a parte dell’odio che nutre per sua madre (oltre che del disgusto ispiratole dalla relazione fra suo padre e l'istitutrice). Il prete vorrebbe tentare una riconciliazione fra madre e figlia, ma nel corso della conversazione scopre le molte bassezze di cui la contessa è capace, dietro il suo apparire tranquillo; ella, infatti, è al corrente degli inganni del marito, e si vendica della propria vergogna provando in segreto gran gioia nel vedere che la figlia tiene in pessima considerazione suo padre.

La limpidezza e la forza delle parole del prete in questo momento risuonano con fragore: "I nostri peccati nascosti avvelenano l'aria che gli altri respirano, e un delitto di cui un miserabile portava in sé il germe a sua insaputa, non avrebbe mai maturato il suo frutto, senza quel principio di corruzione". La contessa rivela allora il suo segreto più profondo: ha perduto un bambino, e riconosce in quello provato per la creatura il solo amore che le ha reso possibile tirare avanti. Con parole folgoranti, pronunciate quasi suo malgrado, il prete riesce a spezzare l'orgoglio di quella donna, e a piegarla alla volontà divina. La contessa morirà in quella stessa notte.

Ma la tragedia alligna anche altrove: dopo poco tempo, infatti, il curato si scopre malato di cancro. Morirà poco dopo in casa di un ex compagno di seminario, un amico spretato e tubercolotico che ha lasciato il sacerdozio per una donna. A lui chiederà l'assoluzione finale dai suoi peccati.

Fonte: Wuz.it

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